Perché la matematica funziona? Esiste o non esiste un disegno in natura? Cervello e mente sono riducibili l’una all’altro, o no? Queste sono solo alcune delle domande filosofiche possibili, cui alcuni scienziati cercano di rispondere, passando, inevitabilmente, dalla scienza sperimentale al campo della speculazione filosofica.
Uno dei dibattiti più caldi è quello che vede contrapposti “evoluzionisti” e “creazionisti”. Stando a quanto scrive Francesco Agnoli nel suo nuovo
Creazione ed evoluzione. Dalla geologia alla cosmologia. Stenone, Wallace e Lemaître, si tratterebbe di una banalizzazione. Non solo perché quanti credano nella creazione in sei giorni, il cosiddetto “creazionismo”, sono solo dei fondamentalisti protestanti che con la scienza hanno poco a che spartire. Ma anche perché l’idea di evoluzione non è univoca, può essere molto varia, anche quanto le implicazioni filosofiche.
Agnoli, storico e filosofo, già autore di una vita di Lazzaro Spallanzani e di Gregor Mendel, affronta il tema creazione-evoluzione partendo dalla vita personale, dalle scoperte e dalle idee filosofiche e religiose di tre importanti protagonisti della storia della scienza: Niccolò Stenone, anatomista, cristallografo e padre della geologia moderna, colui che propose per primo, nel 1669, con il trattato De solido, un’ idea chiara della storia della Terra e della sua evoluzione; Alfred Wallace, colui che con un articolo scritto a quattro mani con Darwin presentò al mondo scientifico la prima enunciazione della teoria della selezione naturale (I luglio 1858, alla Linnean Society) e che professò un evoluzionismo guidato da una Mente superiore; Georges Edouard Lemaître, il sacerdote belga che propose per primo la teoria del Big Bang e a cui l’Esa (Ente spaziale europeo) ha dedicato, nell’estate del 2014, il quinto spaziale.
U.S.
titolo: Creazione ed evoluzione. Dalla geologia alla cosmologia. Stenone, Wallace e Lemaître
categoria: Saggi
autore/i: Agnoli Francesco
editore: Cantagalli
pagine: 120
prezzo: € 10.00
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