In una lettera all’amico monsignor Pietro Dini, Galilei prende in considerazione alcuni fatti fisici, e la narrazione biblica del Genesi, in cui la luce viene creata nel primo giorno, mentre il sole solo nel quarto.
Galilei ne desume che la luce “possa essere il cominciamento universale della natura“.
Alla luce “dell’equivalenza einsteniana tra massa ed energia le parole di Galileo suonano profetiche”: così commentano Andrea Frova e Mariapia Marenzana nel loro Parola di Galileo (Bur, Milano, 1998), da cui sono tratte le pagine seguenti:
vedi:
George E. Lemaître, padre del Big Bang, e le implicazioni filosofiche di una teoria scientifica