Il 13 novembre del 2014 moriva, in un piccolo villaggio dei Pirenei, dove si era ritirato a vita eremitica, Alexander Grothendieck, considerato da molti il più grande matematico del XX secolo e uno dei più grandi di sempre. Il quotidiano Repubblica titolava così all’indomani della morte: L’enigma del più grande matematico del mondo
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Analogo il titolo del quotidiano francese le Monde dello stesso giorno: Alexandre Grothendieck, le plus grand mathématicien du XXe siècle, est mort.
Eppure, nonostante la sua fama e la sua vita avventurosa e romanzesca, Grothendieck rimane per molti uno sconosciuto, oppure solo un grande nome nell’Olimpo dei matematici. Invece egli fu anche un pensatore, un filosofo ed un teologo, per tutta la vita alla ricerca della Verità.
Questo libro racconta la sua vita, la sua filosofia, la sua teologia, anche attraverso i suoi scritti inediti, le sue amicizie, i suoi sogni.
Il titolo del libro è tratto da una frase di Grothendieck, la seguente:
“Solo il Direttore dell’orchestra sente il Concerto nella sua totalità, così come ciascuna delle voci e ogni modulazione e ogni battuta. Per poco che tendiamo l’orecchio, anche noi musicisti-cantori possiamo talvolta cogliere al volo dei frammenti sparsi di uno splendore che ci trascende, e al quale ciononostante, misteriosamente, partecipiamo anche noi”.
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