Il tema del transessualismo riguarda filosofia e scienza, per un motivo evidente: si “passa” da un sesso all’altro, perchè vi è una “discrepanza tra l’oggettività di una realtà corporea e il vissuto esperienziale del corpo“; un contrasto tra ciò che biologicamente e geneticamente si è (quanto al corpo), e ciò che ci si sente (quanto all’anima).
Quando ciò accade, quali le cause? Quali i “rimedi”?
Bisturi e chirurgia sono capaci di armonizzare tra loro anima e corpo, e di risolvere il contrasto? Si propongono alcuni documenti per approfondire:
- un testo dello psichiatra italiano Italo Carta
- alcune pagine da una ricerca ad opera del transgender americano Walt Heyer
- un documento dell’American College of Pediatricians sul cambiamento di sesso nei bambini
- la storia di Bruce Raimer, il ragazzo che fu cresciuto come una ragazza
- Lo psichiatra Italo Carta, già celebre ordinario di Psichiatria dell’Università di Milano Bicocca, direttore della Scuola di specializzazione in Psichiatria della medesima Università, dirigente dell’Unità Operativa Psichiatrica a Monza… espone qui di seguito le sue considerazioni, facendo tra l’altro riferimento all’ anoressia mentale o nervosa (nella quale si vive in modo conflittuale il proprio corpo, senza però che alcuno ritenga utile, per risolverla, il ricorso alla chirugia):
Il testo di Carta da è tratta questa prefazione ad una ricerca ad opera di Walt Heyer -un transgender americano che si è poi convinto di aver sbagliato a sottoporsi alle operazioni-, intitolata Paper genders. Il mito del cambiamento di sesso (SugarCo, Milano, 2009).
2. Dallo stesso testo alcune pagine, la 18 e la 19, a cura di Heyer, su transgender e suicidio:
3. Di seguito, invece, l’allarme lanciato dall’ American College of Pediatricians nel marzo 2016, e l’invito ai genitori a rifiutare tutte le politiche che condizionano i bambini ad accettare come normale una vita di imitazione chimica e chirurgica del sesso opposto:
Qui la traduzione*:
La sessualità umana è un tratto biologico binario oggettivo: “XY” e “XX” sono marcatori genetici sani – non i marcatori genetici di un disturbo. La norma del progetto umano è che si venga concepiti maschio o femmina. La sessualità umana è binaria nel suo progetto ed ha per scopo palese il riprodursi e il prosperare della nostra specie. Questo principio è autoevidente. I rarissimi disturbi dello sviluppo sessuale (DSD), compresi tra gli altri la femminilizzazione testicolare [Sindrome di Morris] e l’iperplasia surrenale congenita, sono tutte identificabili devianze mediche rispetto alla norma sessuale binaria e sono a ragione riconosciuti come disturbi del progetto umano. Gli individui con DSD non costituiscono un terzo sesso. (1)
• Nessuno nasce con un genere. Tutti nascono con un sesso biologico. Il genere (la consapevolezza e la percezione di sé come maschio o femmina) è un concetto sociologico e psicologico, non un concetto biologico oggettivo. Nessuno nasce con una consapevolezza di sé come maschio o come femmina; questa consapevolezza si sviluppa nel tempo e, come tutti i processi evolutivi, potrebbe essere sviata dalle percezioni soggettive di un bambino, dalle sue relazioni e dalle sue esperienze avverse dall’infanzia in poi. Le persone che si identificano “sentendosi come del sesso opposto” o “da qualche parte tra i due” non costituiscono un terzo sesso. Rimangono biologicamente uomini o biologicamente donne. (2,3,4)
• La convinzione di una persona di essere ciò che non è rappresenta, nel migliore dei casi, un segnale di pensieri confusi. Quando un ragazzo biologicamente maschio e per il resto sano crede di essere una ragazza, o una ragazza biologicamente femmina e per il resto sana crede di essere un ragazzo, c’è un problema psicologico oggettivo, che ha sede nella mente, non nel corpo, e come tale dovrebbe essere trattato. Questi bambini sono affetti da disforia di genere. La Disforia di Genere (GD), classificata in precedenza come Disturbo dell’Identità di Genere (GID), è riconosciuta come disturbo mentale nella più recente edizione del Manuale Diagnostico e Statistico della American Psychiatric Association (DSM-V). 5 Le teorie psicodinamiche e dell’apprendimento sociale della GD/GID non sono mai state confutate. (2,4,5)
• La pubertà non è una malattia e gli ormoni che bloccano la pubertà possono essere pericolosi. Che gli effetti siano reversibili o meno, gli ormoni che bloccano la pubertà inducono uno stato patologico – l’assenza di pubertà – e inibiscono la crescita e la fertilità in un bambino che era prima biologicamente sano. (6)
• Secondo il DSM-V, fino al 98% dei ragazzi con una confusione di genere e fino all’88% delle ragazze con una confusione di genere accettano alla fine il proprio sesso biologico dopo avere attraversato in modo naturale la pubertà. (5)
• I bambini che fanno uso di ormoni bloccanti per imitare il sesso opposto richiederanno ormoni del sesso opposto nella tarda adolescenza. Gli ormoni del sesso opposto (testosterone ed estrogeni) sono associati a pericolosi rischi per la salute, che comprendono, tra gli altri, l’ipertensione, la formazione di trombi, ictus e cancro.7,8,9,10
• I tassi di suicidio sono venti volte superiori tra gli adulti che usano ormoni del sesso opposto e si sottopongono a chirurgia di riassegnazione sessuale, persino in Svezia, che è tra i Paesi che maggiormente sostengono gli LGBQT (11). Quale persona compassionevole e ragionevole condannerebbe dei bambini a questo destino sapendo che dopo la pubertà fino all’88% delle ragazze e fino al 98% dei ragazzi finiranno per accettare la realtà e raggiungeranno uno stato di salute mentale e fisica?
• Condizionare i bambini a credere che una vita di imitazione chimica e chirurgica del sesso opposto sia normale e sana è un abuso infantile. Avallare la discordanza di genere come normale, attraverso l’istruzione pubblica e le politiche legislative confonderà i bambini e i genitori, portando un numero maggiore di bambini a presentarsi alle “cliniche gender”, dove verranno somministrati loro dei farmaci che bloccano la pubertà. Questo, a sua volta, assicura praticamente che “sceglieranno” una vita di ormoni del sesso opposto, cancerogeni o comunque tossici e che probabilmente, da giovani adulti, prenderanno in considerazione una non necessaria mutilazione chirurgica di loro parti corporee sane.
Michelle A. Cretella, M.D. Presidente dell’American College of Pediatricians
Quentin Van Meter, M.D. Vice Presidente dell’American College of Pediatricians Endocrinologo Pediatrico
Paul McHugh, M.D. University Distinguished Service Professor of Psychiatry alla Johns Hopkins Medical School e dirigente psichiatra emerito al Johns Hopkins Hospital
[…]
Conclusione: i nostri avversari propugnano un nuovo standard terapeutico privo di basi scientifiche per i bambini con una patologia psicologica (GD) che diversamente si risolverebbe dopo la pubertà per la grande maggioranza dei pazienti interessati. Nello specifico consigliano: conferma dei pensieri dei bambini che sono in contrasto con la realtà fisica; la castrazione chimica di questi bambini prima della pubertà con agonisti GnRH (bloccanti della pubertà che causano infertilità, disturbi della crescita, bassa densità ossea, e un impatto sconosciuto sullo sviluppo cerebrale) e, da ultimo, la sterilizzazione permanente di questi bambini prima dei 18 anni attraverso ormoni del sesso opposto. Incoraggiare i bambini con GD a imitare il sesso opposto e introdurre poi la soppressione puberale, ha un evidente natura di autodeterminazione. Se un ragazzo che si chiede se è o non è un ragazzo (destinato a diventare un uomo) viene trattato come una ragazza, e poi viene soppresso il suo naturale sviluppo puberale verso la virilità, non abbiamo dato l’avvio a un risultato inevitabile? Tutti i suoi pari dello stesso sesso si sviluppano diventando giovani uomini, le amiche, del sesso opposto, si sviluppano diventando giovani donne, ma lui rimane un ragazzo in fase pre-puberale. Dal punto di vista psicosociale rimarrà isolato e solo. Sarà lasciato con l’impressione psicologica che ci sia qualcosa di sbagliato. Sarà ridotta la sua capacità di identificarsi con i pari dello stesso sesso e di essere maschio, e sarà così più probabile che si auto-identifichi come “non-maschio” o femmina. Inoltre, le neuroscienze rivelano che la corteccia pre-frontale del cervello, che presiede al giudizio e alla valutazione del rischio non è matura fino a un’età intorno ai 25 anni. Non è mai stato più chiaro scientificamente che i bambini e gli adolescenti sono incapaci di prendere decisioni informate riguardo a interventi medici permanenti, irreversibili e che cambiano la vita.Per questa ragione il College of Pediatricians dichiara che promuovere questa ideologia è oltraggioso, in primo luogo e soprattutto per il benessere degli stessi bambini che presentano disforia di genere e in secondo luogo, per tutti i loro pari che non presentano discordanza di genere, molti dei quali metteranno in discussione di conseguenza la propria identità di genere e si troveranno di fronte a violazioni del loro diritto alla privacy e alla incolumità corporea.
Copyright © 2016, American College of Pediatricians ®, All Rights Reserved. Qui il pdf: Gender-Ideology-Harms-Clarified-DT-formated
*Traduzione in italiano di Lucia Braghini, per La Nuova Bussola quotidiana
Nel disegno le operazioni per diventare trans: addominoplastica, cioè rimodellamento dell’addome; falloplastica; vaginoplastica (asportazione degli organi genitali originari) e ricostruttiva; clitoridoplastica; iseterectomia (asportazione dell’utero e delle ovaie); riduzione del pomo d’Adamo; eliminazione della barba… Molte le complicanze, anche gravi, connesse a questi interventi: http://www.scamilloforlanini.rm.it/saifip/interventi.htm; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3043071/
4. Bruce Raimer è un neonato americano che all’età di otto mesi rimane senza pene a causa di una circoncisione mal eseguita. In seguito a ciò i genitori apprendono, dalla viva voce dello psicologo John Money, protagonista di una trasmissione televisiva, che il divario tra i generi è frutto esclusivamente dei condizionamenti culturali, e non della biologia, per cui ogni bambino può divenire maschio o femmina, a piacimento.
Spaventati per quanto accaduto al figlio, desiderosi di aiutarlo, i genitori lo portano dal dottor Money, presso il John Hopkins Hospital di Baltimora. Non sanno di essere davanti a colui che conierà l’espressione “gender identity”; hanno paura, ma vengono rassicurati: il sesso psicologico-spiega Money, non coincide con il sesso genetico, “né con il fatto che le ghiandole sessuali siano maschili o femminili”.
Da dove derivi a Money questa convinzione, in contrasto con i dati comuni della scienza, si può forse capire leggendo la sua biografia. Che ci parla di un bambino segnato da forti contrasti con il padre, dal fallimento di un matrimonio e dalla militanza a favore del matrimonio aperto, del nudismo, della bisessualità e della pedofilia. Nel 1986, ricorda John Colapinto, autore della biografia di Bruce1, Money pubblicherà un testo, Lovemaps, volto a sdoganare sadomasochismo, coprofilia, feticismo, auto-strangolamento, pedofilia…
I genitori di Bruce non sanno nulla di tutto ciò. Presi dalla disperazione, semplicemente si fidano della forza con cui Money li convince di essere certo delle sue convinzioni.Accade così che il bimbo viene affidato alle sue benevoli cure. Anzitutto Bruce viene operato: con un bisturi gli vengono recisi i testicoli, poi vengono suturati “il funicolo e i vasi che nell’età adulta avrebbero avuto la funzione di portare lo sperma all’uretra recisa. Nel rinchiudere lo scroto”, il chirurgo agli ordini di Money, modella “una rudimentale vagina esterna”.
Adesso non rimane altro, secondo il Money, che cambiare il nome del bambino, che diventerà Brenda, ed educarlo come una femmina: vestendolo da femmina, dandogli giochi da femmina, convincendolo costantemente di essere ciò che non è. Mentre l’esperimento procede, e il piccolo Bruce-Brenda non vuole adeguarsi (cerca di fare la pipì in piedi e vuole i giochi maschili del fratello), cosa fa il dottor Money? A partire dal 1972 cita il suo piccolo paziente come la dimostrazione vivente di ciò che aveva sempre sostenuto: Brenda, spiega ai colleghi, sulle riviste scientifiche, nei consessi medici, è la prova vivente del fatto che “i fattori primari che guidano la differenziazione psicosessuale sono l’apprendimento e la l’ambiente, non la biologia”. Con buona pace dei cromosomi, degli ormoni, dell’organizzazione anatomica, delle differenze di genere che oggi sappiamo esistere persino nel cervello (per cui si parla di “cervello sessuato”).
Ma Bruce lotta e soffre. Già a 11 anni ha tentazioni suicide; presto prova attrazione verso le ragazze; odia i suoi seni falsi e la sua falsa vagina, e, appena ne ha la forza, ricorre ad un nuovo cambio di sesso, per prendere un nome nuovo, maschile, David. Inizia a fare iniezioni di testosterone, gli crescono i primi peli sulle guance, a sedici anni si sottopone al primo intervento per la creazione del pene. Ma non riesce più ad essere virile come vorrebbe, e neppure ad avere l’erezione. Tenta di nuovo il suicidio, per due volte. A ventidue anni si sottopone a una nuova falloplastica. Due mesi dopo conosce Jane, una ragazza madre che ha avuto tre figli da tre uomini diversi. Si innamorano e si sposano. Ma purtroppo tante sofferenze non hanno un esito positivo. Così, dopo mille peripezie, Bruce-Brenda-David finisce suicida, nel 2004, sparandosi in testa. Ha 38 anni.
1 J. Colapinto, As Nature Made Him. The Boy Who Was Raised as a Girl (2000); tradotto in Italia: Bruce Brenda e David. Il ragazzo che fu cresciuto come una ragazza (2014).