Leonardo Eulero (1707-1783) è stato un matematico svizzero, il cui nome è noto ancora oggi per: i punti, la relazione, la congettura, gli angoli, il numero, i teoremi, la formula, il diagramma e le equazioni che da lui hanno preso il nome.
In vita meritò, come Gauss dopo di lui, il titolo di “principe dei matematici“, ed è certamente uno dei più insigni matematici di ogni tempo.
Fu definito “il ciclope della matematica”, il “Mozart della matematica” o, per dirla con François Jean Dominique Arago, l’uomo che “calcolava apparentemente senza il minimo sforzo, esattamente come si respira o, se si vuole, come un’aquila vola in cielo”.
Ma Eulero era anche medico e filosofo (come Paolo Ruffini), conosceva e frequentava personaggi come Voltaire, Diderot, Condorcet; si confrontava con le implicazioni filosofiche del pensiero di Newton, Cartesio e Leibnitz. E sposava posizioni teologiche e ideali in contrasto con quelle dei filosofi materialisti e di Voltaire (deista, ma avverso alla Bibbia e alla fede cristiana).
Le sue Lettere ad una principessa tedesca su diversi soggetti della fisica e della filosofia furono un best seller straordinario.
Ad esempio nella lettera 80, intitolata Sulla natura degli spiriti e datata 29 novembre 1760, critica i filosofi materialisti perché “nulla vi potrebbe essere di più urtante del dire che la materia è capace di pensare. Pensare, giudicare, ragionare, sentire, riflettere e volere sono qualità incompatibili con la natura dei corpi, e gli esseri che ne sono in possesso devono essere dotati di una natura del tutto differente. Tali esseri sono le anime e gli spiriti, fra i quali quello che possiede tutte queste qualità nel più alto grado di perfezione è Dio”.
Prosegue poi sostenendo che i materialisti “si fanno vanto del titolo esprits forts, quantunque vogliano bandire dal mondo l’esistenza degli spiriti, cioè degli esseri intelligenti e ragionevoli. Ma tutta questa saggezza immaginaria, di cui ancora oggi si vantano coloro che, affettando il carattere degli esprits forts, vogliono distinguersi dal popolo, tutta questa saggezza immaginaria, dico, trae origine dal modo grossolano con cui si è ragionato sulla natura dei corpi, cosa che non torna certamente a loro gloria […] E’ dunque certo che in questo mondo vi siano due specie di esseri: gli esseri corporei o materiali, e gli esseri immateriali o spiriti, che hanno natura assolutamente differente… Non c’è nessun dubbio che gli spiriti costituiscano la parte più importante del mondo e che i corpi esistano solo per stare al loro servizio […] Ora questa unione di ogni anima con il suo corpo è, e senza dubbio resterà, il più grande mistero dell’onnipotenza divina, mistero che non potremo mai penetrare”1.
Nella lettera 89 Euler scrive: “Dopo tali riflessioni, Vostra Altezza durerà fatica a credere che ci siano mai stati uomini capaci di sostenere che tutto il mondo era solo un’opera dovuta al puro caso, senza nessun disegno. Pur tuttavia ce ne sono stati in ogni tempo, e ve ne sono ancora: ma si tratta di persone che non hanno nessuna solida conoscenza della natura, o piuttosto di persone che il timore di essere costrette a riconoscere un Essere supremo ha fatto precipitare in questa stravaganza”...
Di seguito alcune considerazioni filosofiche contenute nelle Lettere, tratte dal libro Leonardo Eulero, il matematico dell’età illuminista: